Scarica a questo link le slide della conferenza tenuta per l’Associazione Interculturale Italia-Giappone SAKURA a Torino il 30 aprile 2022
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01 Choku Tsuki - Aikido Novum Experience - Jo Suburi Nijuppon - Tsuki Gohon - 直突き-合気道 杖素振り20本 -突き5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il primo gruppo (tsuki go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo lineare (tsuki), che a mani nude ritroviamo in tutte le tecniche che prevedono pugni o percussioni (atemi).
Il primo suburi è 直突き choku tsuki: colpo di punta diretto. Il colpo termina sull'orizzontale o in direzione leggermente inclinata verso l'alto.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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Nel video:
Andrea Merli
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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02 Kaeshi Tsuki - Aikido Novum Experience - Jo Suburi Nijuppon - Tsuki Gohon - 返し突き - 合気道 - 杖素振り20本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il primo gruppo (tsuki go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo lineare (tsuki), che a mani nude ritroviamo in tutte le tecniche che prevedono pugni o percussioni (atemi).
Il secondo suburi è 返し突き kaeshi tsuki: colpo di punta rovesciato. Il colpo termina sull'orizzontale o in direzione leggermente inclinata verso l'alto.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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Nel video:
Andrea Merli
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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03 Ushiro Tsuki - Aikido Novum Experience- Jo Suburi Nijuppon -Tsuki Gohon - 後ろ突き-合気道 杖素振り20本 -突き 5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il primo gruppo (tsuki go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo lineare (tsuki), che a mani nude ritroviamo in tutte le tecniche che prevedono pugni o percussioni (atemi).
Il terzo suburi è 返し突き ushiro tsuki: colpo di punta all'indietro.
Nel video si dà volutamente particolare enfasi all'estensione delle braccia per richiamare la similarità di questo suburi con la tecnica di proiezione morote dori kokyu-ho.
Il colpo ha come bersaglio lo sterno di una persona di pari dimensione fisica del praticante. Per tale motivo, nella sua applicazione, il colpo è portato con la mano destra più ravvicinata al petto e la mano sinistra estesa oltre la verticale del piede sinistro. (Per avere un'idea della posizione: https://www.youtube.com/watch?v=cB1xDYPVxwU)
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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Nel video:
Andrea Merli
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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04 Tsuki Gedan Gaeshi-Aikido Novum Experience-Jo Suburi Nijuppon-Tsuki Gohon-突き下段返し-合気道 杖素振り20本 突き5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il primo gruppo (tsuki go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo lineare (tsuki), che a mani nude ritroviamo in tutte le tecniche che prevedono pugni o percussioni (atemi).
Il quarto suburi è 突き下段返し tsuki gedan gaeshi: colpo di punta e risposta bassa.
Il colpo termina colpendo il ginocchio di una persona di pari dimensioni del praticante. La maggior efficacia del caricamento dell'arma si ottiene rinfoderando il jo senza che questo sporga dalla sagoma del praticante.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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05 Tsuki Jodan Gaeshi Uchi-Aikido Novum Experience-Jo Suburi Nijuppon-突き上段返し打ち-合気道 杖素振り20本 -突き5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il primo gruppo (tsuki go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo lineare (tsuki), che a mani nude ritroviamo in tutte le tecniche che prevedono pugni o percussioni (atemi).
Il quinto suburi è 突き上段返し打ち, tsuki jodan kaeshi uchi: colpo di punta frontale, con parata alta e risposta a fendente.
Il quinto ed ultimo suburi del primo gruppo "tsuki gohon" introduce il fedente, tipico delle tecniche di spada. Come si vede nella successiva serie di cinque suburi (uchikomi gohon), tutti i colpi di fendente sono da intendersi come colpi di percussione che terminano sull'orizzontale.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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06 Shomen Uchikomi-Aikido Novum Experience-Jo Suburi Nijuppon- Uchikomi Gohon-正面打ち込み- 杖素振り20本-打ち込み 本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il secondo gruppo (uchikomi go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo con un fendente frontale (shomen).
Il sesto suburi è 正面打ち込み shomen uchikomi: fendente frontale. Il colpo termina sull'orizzontale ed è un colpo percussivo, che condivide con l'aikiken anche la guardia e l'impugnatura.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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07 Renzoku Uchikomi-Aikido Novum Experience-Jo Suburi Nijuppon - Uchikomi Gohon-連続打ち込み-杖素振り20本打ち込み5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il secondo gruppo (uchikomi go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo con un fendente frontale (shomen).
Il settimo suburi è 連続打ち込み renzoku uchikomi: concatenazione di fendenti. Entrambi i colpi terminano sull'orizzontale e sono percussivi. L'impostazione dei fendenti condivide con l'aikiken anche la guardia e l'impugnatura.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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08 Menuchi gedan gaeshi- Aikido Novum Experience- Jo Suburi Nijuppon- 面打ち下段返し -合気道 杖素振り20本 -打ち込み 5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il secondo gruppo (uchikomi go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo con un fendente frontale (shomen).
L'ottavo suburi è 面打ち下段返し , menuchi gedan gaeshi: fendente con risposta bassa.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
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09 Menuchi ushiro tsuki -Aikido Novum Experience - Jo Suburi Nijuppon - 面打ち後ろ突き -杖素振り20本 -打ち込み5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il secondo gruppo (uchikomi go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo con un fendente frontale (shomen).
Il nono suburi è 面打ち後ろ突き, menuchi ushiro tsuki: fendente con colpo di punta posteriore.
Come nel terzo suburi, in questa rappresentazione si dà enfasi all'estensione delle braccia per sottolineare la connessione con le tecniche a mani nude (come morote dori kokyu ho). In termini applicativi, il colpo di punta posteriore ha la mano destra più vicina al petto e la sinistra in estensione.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
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10 Gyaku yokomen ushiro tsuki - Aikido Novum Experience - Jo Suburi Nijuppon- 逆横面後ろ突き-杖素振り20本-打ち込み5本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il secondo gruppo (uchikomi go hon) sviluppa la capacità di gestire un colpo percussivo con un fendente frontale (shomen).
Il decimo suburi è 逆横面後ろ突き gyaku yokomen ushiro tsuki: fendente diagonale con colpo percussivo all'indietro. Come nei precedenti suburi che contengono il movimento ushiro tsuki, nel video si dà particolare enfasi all'estensione per sottolineare il collegamento con le tecniche a mani nude
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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11 Katate gedan gaeshi -Aikido Novum Experience- Jo Suburi- Katate sanbon -片手下段返し -杖素振り20本 - 片手3本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il terzo gruppo (katate san bon) sviluppa la capacità di evadere da un attacco frontale e rispondere con colpi percussivi originati dalla rotazione delle anche integrata col movimento delle mani.
L'undicesimo suburi è 逆横面後ろ突き katate gedan gaeshi: risposta bassa con una mano.
In questo suburi è evidente la traiettoria spiraliforme del colpo che, partendo dal basso, ha come obiettivo la tempia di una persona di pari dimensione fisica del praticante.
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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12 Katate tōma uchi - Aikido Novum Experience-Jo Suburi Nijuppo -Katate sanbon-片手遠間打ち -杖素振り20本 -片手3本
Nell’Aikijo i suburi sono venti, suddivisi in cinque gruppi. Il terzo gruppo (katate san bon) sviluppa la capacità di evadere da un attacco frontale e rispondere con colpi percussivi originati dalla rotazione delle anche integrata col movimento delle mani.
Il dodicesimo suburi è 片手遠間打ち katate tōma uchi: fendente lontano con una mano.
In questo suburi è evidente la traiettoria spiraliforme del colpo che, partendo dall'alto, ha come obiettivo la tempia di una persona di pari dimensione fisica del praticante per poi terminare in basso, a livello gedan.
Tradizionalmente viene insegnato partendo dalla posizione di guardia col jo: tsuki kamae. Nel video si mostra l'esercizio con la medesima partenza dei primi suburi (choku tsuki, kaeshi tsuki).
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
- Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
- Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
- Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
- Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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01 Ichi no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 一の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il primo suburi di ken è ichi no suburi 一の素振, fendente centrale, con discesa sull'orizzontale e sincronia tra la mano che esegue il fendente e il piede destro.
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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02 Ni no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 二の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il secondo suburi di ken è ni no suburi 二の素振, fendente centrale, con caricamento con un passo indietro che supporta il defilarsi delle anche rispetto alla linea centrale di attacco.
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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03 San no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 三の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il terzo suburi di ken è san no suburi 三の素振, fendente centrale, con caricamento con un passo indietro che porta la spada nella guardai "waki no kamae", da cui parte un colpo esplosivo. Nella prospettiva del Fondatore, けん が てん を さす うちゅ から き が けん の なか に はいります あと で ひかり で てらす (Ken ga ten wo sasu uchu kara ki ga ken
no naka ni hairimasu ato de hikari de terasu - il ken pervora il cielo, perciò il ki del cielo permea il ken e lo rende luminoso e veloce e rapido come un fulmine).
E' un tipo di pratica che, tecnicamente, riverbera posizioni tipiche delle scuole di spada giapponesi (e del Kendo): waki kamae serviva per celare la lunghezza della spada all'avversario.
Fisiologicamente serve per coordinare la massima rilassatezza della guardia abbassata con la massima esplosività di esecuzione.
Nella parte centrale dell'esecuzione, il ken si innalza grazie all'innalzamento del centro addominale, che è responsabile dell'abbassamento successivo in waki kamae.
Per chi è interessato ad una dimensione non solo fisica, questo suburi rappresentava certamente per il Fondatore una dimensione di pratica spirituale.
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
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04 Yon no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 四の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il quarto suburi di ken è yon no suburi 四の素振, concatenazione di fendenti centrali con avanzamento del corpo.
L'esercizio si compone di una successione di quattro passi avanzando nella direzione iniziale cui segue una seconda successione di quattro passi successiva ad una rotazione di 180 gradi (kaiten), terminata la quale avviene l'ultima rotazione con il fendente finale, nella medesima posizione di partenza (migi no hanmi).
Il quarto suburi è funzionale a visualizzare la linea di attacco (sei chu sen), lungo la quale è direzionato ciascun fendente, col corpo leggermente defilato rispetto a tale linea; contemporaneamente, il quarto suburi è l'elemento principale delle dinamiche dei kumi tachi, i combattimenti simulati che prevedono l'utilizzo del bokken.
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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05 Go no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 五の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il quinto suburi di ken è go no suburi 五の素振, una concatenazione di yokomen con avanzamento del corpo, che effettua quattro passi nella direzione di partenza, tre nella direzione opposta (dopo la rotazione col kaiten a 180 gradi) per tornare con un ultimo kaiten nella posizione iniziale di migi no hanmi.
Il quinto suburi introduce il fendente diagonale (dalla tempia al centro addominale) ed è funzionale alle medesime finalità del quarto suburi: l'utilizzo del corpo durante un attacco di spada e il perfezionamento del suo posizionamento rispetto alla linea centrale di attacco ottenuto con un utilizzo attivo delle anche (in retroversione).
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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06 Roku no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 六の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il sesto suburi di ken è roku no suburi 六の素振, che ingloba il secondo suburi (caricamento iniziale), il quinto suburi (per la concatenazione di fendenti diagonali yokomen uchi) con uno tsuki, un colpo di affondo portato dall'estensione delle anche dopo la fine di ciascun yokomen uchi.
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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07 Shichi no suburi - Aikido Novum Experience - Ken suburi nanahon -合気道- 七の素振り- 剣素振り七本
Nell’Aikido, la pratica delle armi (buki waza) è fondamentale: attraverso essa si comprendono e si integrano gli stessi movimenti e principi che si sviluppano nelle tecniche a mani nude.
La metodologia didattica del fondatore, Morihei Ueshiba, è stata codificata dal suo allievo Morihiro Saito in una forma comprensibile anche ai non Giapponesi.
Per questo motivo sono nati esercizi codificati sia nell’Aikiken sia nell’Aikijo, la pratica della spada e del bastone nella prospettiva dell’Aikido.
I principali esercizi, per entrambe le armi, sono i suburi (素振り).
In particolare, nell'Aikiken, gli esercizi costituiscono la rielaborazione delle nozioni di diverse scuole e stili di spada giapponesi funzionali all'integrazione del medesimo movimento, sia esso eseguito con o senza arma.
Il settimo suburi di ken è shichi no suburi 七の素振, che ha le medesime caratteristiche del sesto suburi (partenza come il secondo suburi, concatenazione di yokomen uchi) da cui si differenzia per la assimetria: gli yokomen uchi sono effettuati tutti dal lato destro mentre i colpi di affondo avvengono esclusivamente sul lato sinistro, in avanzamento con un passo.
-Caratteristiche e finalità-
Letteralmente, 振, “suburu” è il verbo che descrive l’agitarsi delle fronde degli alberi al vento, lo “scuotimento” elastico con cui un ramo si libera dal peso della neve e ritorna nella posizione originale.
Pensare a questa caratteristica della natura durante l’esecuzione dei suburi, agevola la necessaria rilassatezza con cui devono essere eseguiti: la ripetizione delle serie dei movimenti è un utile esercizio che evidenzia lo stato di rilassamento o di contrattura della nostra muscolatura.
La pratica dei suburi è una pratica sostanzialmente solitaria. Svolgerla in gruppo aiuta a sviluppare la capacità di awase, ovvero di andare in sincronia col tempo di esecuzione del gruppo.
La pratica dei suburi introduce anche altri elementi essenziali (non solo per la pratica dell’Aikido ma per l’utilizzo del nostro corpo). Eccone alcuni tra i principali:
Regola la respirazione (inspirazione in caricamento ed espirazione nell’effettuare il colpo);
Educa la postura (mai rigida, sempre eretta, con una buona “s” lombare) e l’equilibrio (il peso equamente distribuito sui piedi, ginocchia allineate perpendicolarmente sul piede);
Sviluppa la capacità di ricettività (parate) e di decisione (colpi, fendenti);
Sviluppa enormemente la lateralità, richiedendo movimenti integrati che fanno lavorare attivamente e simultaneamente entrambi gli emisferi del cervello.
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Roku no Jo Kata - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣杖 - 六の杖形
Nel programma tecnico dell'Aikijo sono codificate tre forme (kata).
La prima, roku no jo kata (六の杖形), si compone di sei movimenti, da cui il nome.
Questo kata è di particolare importanza nella pratica perché fonde due suburi (tsuki jodan gaeshi uchi e menuchi gedan gaeshi), generando un tipo di pratica ciclica che può essere protratta indefinitamente.
Questa sequenza è inserita inoltre nel più complesso sanjuichi no jo kata (三十一の杖形), dal movimento 13 al movimento 18.
La pratica dei kata promuove e agevola la sincronizzazione, la capacità di gestire gli spazi e gli avanzamenti, così da iniziare e terminare nello stesso punto ed il coordinamento dell'azione col respiro.
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Jusan no Jo Kata - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣杖 - 十三の杖形
Nel programma tecnico dell'Aikijo sono codificate tre forme (kata).
La seconda, jusan no jo kata (十三の杖形), si compone di tredici movimenti, da cui il nome.
Questo kata ha una particolare importanza per la gestione dello spostamento del corpo rispetto alla linea centrale di attacco ed è uno dei due kata di jo codificati e consolidati direttamente dal Fondatore, Morihei Ueshiba.
Essendo il frutto di una rielaborazione continua che ha attraversato l'evoluzione personale del Fondatore, si può apprezzare in questo kata la ricchezza dell'alternanza tra attacchi e parate; la gestione dei "barai", delle parate alle differenti altezze riverbera l'eco lontana delle tecniche di guerra della tradizione giapponese. Nel quinto movimento, una parata in movimento ripropone il tema dell'hasso no kamae, sviluppato nei suburi.
La pratica applicativa di questo kata (kumi), presuppone un attacco sequenziale proveniente da tre direzioni , che, in tutti i tredici movimenti consiste nel ricevere un colpo di punta (tsuki).
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Sanjuichi no Jo Kata - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣杖 - 三十一の杖形
Nel programma tecnico dell'Aikijo sono codificate tre forme (kata).
La terza, sanjuichi no jo kata (三十一の杖形), si compone di trentuno movimenti, da cui il nome.
Questo è uno dei due kata di jo consolidati direttamente dal Fondatore, Morihei Ueshiba.
Dal tredicesimo al diciottesimo movimento questa forma ingloba il primo kata (roku no jo kata). La lunga sequenza tradisce la pratica applicativa di questo kata (kumi), con una concatenazione di avanzamenti, assorbimenti, parate e attacchi che riassumono tutto il repertorio codificato nei suburi.
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Sanjuichi no Kumi Jo - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣杖 - 三十一の組み杖31の組み杖
Nel programma tecnico dell'Aikijo sono codificati dei combattimenti simulati noti come kumi jo (組み杖).
Oltre ai dieci kumi jo tradizionali, anche i kata sono oggetto di studio in coppia. Il kumi jo del sanjuichi no jo kata offre un’eccellente possibilità di conoscere il kata nella sua funzione applicativa, riempiendolo di “senso” marziale, a un livello più profondo rispetto la pura pratica fisica del movimento.
Nel kumi jo, l’esecuzione del kata segue le medesime tecniche, con alcune varianti nei movimenti in avanzamento o in assorbimento, per rendere il kata plausibile dal punto di vista del combattimento.
Uchijo, ovvero il partner che attacca, di fatto esegue un “kata ombra”, il complemento a uno del sanjuichi no jo kata. Pertanto, la pratica del kumi jo nei kata consente una particolare estensione delle conoscenze tecniche aikidoistiche.
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Migi - Hidari no Awase - Aikido Novum Experience - Ken no Awase - 合氣道 - 剣の合わせ - 右と左の合わせ
Nelle Arti Marziali, la corretta gestione dello spazio e del tempo sono di primaria importanza.
Lo studio delle armonizzazioni (awase) nell'Aikiken serve appunto a sviluppare tali competenze.
Gli esercizi codificati per il ken sono principalmente quattro.
In questo filmato si mostrano i primi due:
- migi no awase (右の合わせ): uchitachi sferra un attacco con un fendente; uketachi si sposta sulla propria destra e risponde con un fendente a sua volta.
- hidari no awase (左の合わせ): uchitachi sferra un attacco in un fendete; uketachi si sposta sulla popria sinistra, cambiando guardia e risponde con un fendente a sua volta.
In tutti gli esercizi di armonizzazione:
- solo chi attacca (uchitachi) carica completamente il colpo, mentre chi riceve (uketachi), per armonizzarsi alla stessa velocità dell'attacco si limita ad un caricamento parziale;
- uketachi sferra un fendente "di controllo" che prende il centro del compagno di pratica.
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Go no Awase - Aikido Novum Experience - Ken no Awase - 合氣道 - 剣の合わせ - 五の合わせ
Nelle Arti Marziali, la corretta gestione dello spazio e del tempo sono di primaria importanza.
Lo studio delle armonizzazioni (awase) nell'Aikiken serve appunto a sviluppare tali competenze.
Gli esercizi codificati per il ken sono principalmente quattro.
In questo filmato si mostra il terzo
- go no awase (五の合わせ): uchitachi sferra una concatenazione di fendenti diagonali (yokomen uchi), di fatto ricalcando il quinto suburi di ken (da cui la denominazione "go", in Giapponese, "5"; uketachi indietreggia sulla propria linea centrale controllando l'integrità del proprio centro con dei fendenti.
In tutti gli esercizi di armonizzazione:
- solo chi attacca (uchitachi) carica completamente il colpo, mentre chi riceve (uketachi), per armonizzarsi alla stessa velocità dell'attacco si limita ad un caricamento parziale;
- uketachi sferra un fendente "di controllo" che prende il centro del compagno di pratica, terminando o sull'orizzontale o ad altezza della tempia.
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Shichi no Awase - Aikido Novum Experience - Ken no Awase - 合氣道 - 剣の合わせ - 七の合わせ
Nelle Arti Marziali, la corretta gestione dello spazio e del tempo sono di primaria importanza.
Lo studio delle armonizzazioni (awase) nell'Aikiken serve appunto a sviluppare tali competenze.
Gli esercizi codificati per il ken sono principalmente quattro.
In questo filmato si mostra il quarto:
- shichi no awase (七の合わせ): uchitachi sferra un attacco avanzando con uno yokomen, che viene controllato da uketachi con un fendente, indietreggiando. Successivamente uketachi abbassa l'arma di uchitachi, con l'intento di penetrarne la guardia. Uchitachi utilizza tale movimento per avanzare con un affondo, esattamente come avviene nel settimo suburi di ken (da cui il nome "shichi", "sette" in Giapponese). Uketachi controlla questo affondo indietraggiando e difendendo il proprio centro appoggiando il bokken su quello dell'attaccante.
L'esercizio termina quando uketachi ruba il tempo all'attacante e accorcia le distanze, impedendogli di avanzare.
PARTICOLARITA': Uketachi inverte la propria guardia prima dell'inizio dell'esercizio. Di conseguenza anche uchitachi modifica la guardia, così da poter sferrare lo yokomen uchi sulla tempia sinistra dell'avversario.
In tutti gli esercizi di armonizzazione:
- solo chi attacca (uchitachi) carica completamente il colpo, mentre chi riceve (uketachi), per armonizzarsi alla stessa velocità dell'attacco si limita ad un caricamento parziale;
- uketachi sferra un fendente "di controllo" che prende il centro del compagno di pratica, terminando o sull'orizzontale o ad altezza della tempia.
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Ki Musubi no Tachi (Otonashi no Ken) - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣剣 - 氣結びの太刀 - 音無しの剣
"Musubi" (結び) è, letteralmente, il nodo, il legame che tiene unite e rende unite più parti insieme.
Ki Musubi no Tachi è una modalità di pratica in coppia in cui i praticanti sono legati tra loro dalle reciproche intenzioni.
Non si tratta dunque di un kata svolto in due persone ma di una pratica molto intensa, in cui confluiscono i kumi tachi (combattimenti simulati di spada) e i ken no awase (le armonizzazioni di spada).
Lo svolgimento del Ki Musubi no Tachi prevede una distanza tale nella coppia che è impossibile entrare in contatto se non nella fase finale.
Come in un gioco di specchi, la coppia inizia l'esercizio con i medesimi movimenti del terzo suburi di ken giungendo ad una posizione di guardia neutra (waki kamae).
Da questa posizione, l'attaccante (uchitachi) intende sferrare un fendente in avanzamento ma viene anticipato da un colpo di punta dal partner (uketachi).
Defilandosi, uketachi permette al fendente di sfogarsi. Tale fendente è controlato con uno gyaku-yokomen e da una posizione di guardia bassa di uketachi.
Uchitachi carica un secondo fendente e viene controllato dal bokken di uketachi che ne insidia il polso.
Su questo controllo, talvolta, l'esercizio si conclude con una proiezione di uchitachi.
Il legame che si crea col "ki", con l'intenzione energica della coppia produce un combattimento molto intenso ma silenzioso, senza il contatto delle armi. Per tale motivo, questa pratica è nota anche come Otonashi no Ken (音無しの剣), ovvero il ken senza suono.
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Nel video:
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Sara Caruana
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01 Ichi no Tachi - Aikido Novum Experience - Kumitachi - 一 の 太刀 - 组 太 刀 - 合氣道 - 合氣剣
Nella pratica dell’Aikiken i kumitachi (pratica di spada in coppia) rivestono una particolare importanza, perché consentono di comprendere l’applicazione dei movimenti imparati con i suburi attraverso un conflitto simulato.
Nei kumitachi, chi prende l’iniziativa è sempre uchitachi, colui che attacca; uketachi, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio attraverso una gestione del tempo e della distanza che porta ad accorciare le distanze e a insidiare il centro dell'attaccante senza permettergli ulteriori movimenti.
La pratica dell’Aikiken affonda le radici nelle scuole di scherma giapponesi, da cui il Fondatore dell’Aikido ha attinto per giungere ad una codifica degli esercizi di spada che fosse funzionale a rispecchiare movimenti e posizioni del corpo che sono peculiari dell’Aikido.
La pratica dell’Aikido offre infatti un continuum tra pratica a mani nude (tai jutsu) e pratica con le armi (buki waza).
In ichi no tachi, il primo kumitachi, troviamo traccia di alcune impostazioni delle scuole di spada giapponese, su tutte l’affondo con cui uchitachi punta all’addome di uketachi. Si nota come questo movimento contenga la stessa matrice di sankyo, kaiten nage, koshi nage.
Uketachi, come in go no awase, pensa a tutelare la propria linea di centro difendendola con fendenti che terminano sull’orizzontale, sviando l'attacco di quel tanto che basta per insinuarsi sulla direttrice della linea centrale dell'attaccante.
E’ fondamentale, per una pratica corretta, che nel primo movimento uketachi abbia l’intenzione di sferrare un attacco di fendente; essendo minacciato da uchitachi, tale movimento si contrae in una rapida ritirata.
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02 Ni no Tachi - Aikido Novum Experience - Kumitachi - 二 の 太刀 - 组 太 刀 - 合氣道 - 合氣剣
Nella pratica dell’Aikiken i kumitachi (pratica di spada in coppia) rivestono una particolare importanza, perché consentono di comprendere l’applicazione dei movimenti imparati con i suburi attraverso un conflitto simulato.
Nei kumitachi, chi prende l’iniziativa è sempre uchitachi, colui che attacca; uketachi, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio attraverso una gestione del tempo e della distanza che porta ad accorciare le distanze e a insidiare il centro dell'attaccante senza permettergli ulteriori movimenti.
La pratica dell’Aikiken affonda le radici nelle scuole di scherma giapponesi, da cui il Fondatore dell’Aikido ha attinto per giungere ad una codifica degli esercizi di spada che fosse funzionale a rispecchiare movimenti e posizioni del corpo che sono peculiari dell’Aikido.
La pratica dell’Aikido offre infatti un continuum tra pratica a mani nude (tai jutsu) e pratica con le armi (buki waza).
Il secondo kumitachi, ni no tachi, ha parecchie similitudini con shichi no awase, da cui riprende la relazione tra yokomen e affondi (e relative tecniche di controllo).
Uchitachi sferra l'attacco al ginocchio di uketachi nel momento in cui la visuale di questi è impegnata dall'innalzamento del bokken.
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03 San no Tachi - Aikido Novum Experience - Kumitachi - 三 の 太刀 - 组 太 刀 - 合氣道 - 合氣剣
Nella pratica dell’Aikiken i kumitachi (pratica di spada in coppia) rivestono una particolare importanza, perché consentono di comprendere l’applicazione dei movimenti imparati con i suburi attraverso un conflitto simulato.
Nei kumitachi, chi prende l’iniziativa è sempre uchitachi, colui che attacca; uketachi, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio attraverso una gestione del tempo e della distanza che porta ad accorciare le distanze e a insidiare il centro dell'attaccante senza permettergli ulteriori movimenti.
La pratica dell’Aikiken affonda le radici nelle scuole di scherma giapponesi, da cui il Fondatore dell’Aikido ha attinto per giungere ad una codifica degli esercizi di spada che fosse funzionale a rispecchiare movimenti e posizioni del corpo che sono peculiari dell’Aikido.
La pratica dell’Aikido offre infatti un continuum tra pratica a mani nude (tai jutsu) e pratica con le armi (buki waza).
In san no tachi, il terzo kumitachi, la coppia fa esperienza di sensibilità e presenza. Attraverso il bokken, uketachi cerca di aprire la guardia del partner, trasmettendogli un impulso sufficente a scatenare l'attacco con una concatenazione di yokomen. L'attacco sarà tanto più fulmineo quanto più uchitachi saprà rimanere in ascolto rilassato della situazione.
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04 Yon no Tachi - Aikido Novum Experience - Kumitachi - 四 の 太刀 - 组 太 刀 - 合氣道 - 合氣剣
Nella pratica dell’Aikiken i kumitachi (pratica di spada in coppia) rivestono una particolare importanza, perché consentono di comprendere l’applicazione dei movimenti imparati con i suburi attraverso un conflitto simulato.
Nei kumitachi, chi prende l’iniziativa è sempre uchitachi, colui che attacca; uketachi, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio attraverso una gestione del tempo e della distanza che porta ad accorciare le distanze e a insidiare il centro dell'attaccante senza permettergli ulteriori movimenti.
La pratica dell’Aikiken affonda le radici nelle scuole di scherma giapponesi, da cui il Fondatore dell’Aikido ha attinto per giungere ad una codifica degli esercizi di spada che fosse funzionale a rispecchiare movimenti e posizioni del corpo che sono peculiari dell’Aikido.
La pratica dell’Aikido offre infatti un continuum tra pratica a mani nude (tai jutsu) e pratica con le armi (buki waza).
In yon no tachi ritroviamo le tecniche di affondo e di controllo del secondo kumitachi (viste in shichi no awase). Si dà particolare enfasi in questo esercizio allo studio delle distanze e del tempo in relazione agli affondi.
Per tale motivo, dopo il saluto, la coppia si distanzia per meglio esprimere l'affondo e l'uscita dalla linea di attacco.
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05 Go no Tachi - Aikido Novum Experience - Kumitachi 五の 太刀 - 组 太 刀 - 合氣道 - 合氣剣
Nella pratica dell’Aikiken i kumitachi (pratica di spada in coppia) rivestono una particolare importanza, perché consentono di comprendere l’applicazione dei movimenti imparati con i suburi attraverso un conflitto simulato.
Nei kumitachi, chi prende l’iniziativa è sempre uchitachi, colui che attacca; uketachi, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio attraverso una gestione del tempo e della distanza che porta ad accorciare le distanze e a insidiare il centro dell'attaccante senza permettergli ulteriori movimenti.
La pratica dell’Aikiken affonda le radici nelle scuole di scherma giapponesi, da cui il Fondatore dell’Aikido ha attinto per giungere ad una codifica degli esercizi di spada che fosse funzionale a rispecchiare movimenti e posizioni del corpo che sono peculiari dell’Aikido.
La pratica dell’Aikido offre infatti un continuum tra pratica a mani nude (tai jutsu) e pratica con le armi (buki waza).
Il quinto kumitachi racchiude un'estetica ed una dinamica che lo rendono particolarmente interessante da eseguire.
Nel primo movimento si nota come uchitachi, in un solo tempo, sia costretto a effettuare due fendenti (shomen e yokomen) per riposizionarsi dopo il contrattacco di uketachi che gli sferra uno yokomen uscendo a 90 gradi alla propria sinistra.
Nel secondo movimento si ha una riproposizione delle dinamiche di go no awase.
Il terzo movimento vede un ruolo attivo di uketachi, che punta a impedire al partner l'utilizzo dell'arm, facendo scorrere le lame fino all'altezza dell'impugnatura/elsa (posizione di "tsuba zeriai", retaggio delle scuole di scherma giapponese e del Kendo).
Nel quarto movimento, uchitachi minaccia il ginocchio di uketachi con un movimento di irimi-tenkan che porta il bokken ad un hiza-guruma (tecnica che si ritrova, a mani nude e riadattata, nel Judo).
Nel quinto movimento il kumitachi terminain una posizione finale che è invertita rispetto alla posizione di parteza. Uketachi mantiene la tensione della sua presenza nell'altrui centro e riconduce la coppia alla posizione iniziale.
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06 - Ki Musubi no Tachi (Otonashi no Ken) - Aikido Novum Experience -组太刀 - 合氣道 - 合氣剣 - 氣結びの太刀 -音無しの剣
Nella pratica dell’Aikiken i kumitachi (pratica di spada in coppia) rivestono una particolare importanza, perché consentono di comprendere l’applicazione dei movimenti imparati con i suburi attraverso un conflitto simulato.
Nei kumitachi, chi prende l’iniziativa è sempre uchitachi, colui che attacca; uketachi, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio attraverso una gestione del tempo e della distanza che porta ad accorciare le distanze e a insidiare il centro dell'attaccante senza permettergli ulteriori movimenti.
La pratica dell’Aikiken affonda le radici nelle scuole di scherma giapponesi, da cui il Fondatore dell’Aikido ha attinto per giungere ad una codifica degli esercizi di spada che fosse funzionale a rispecchiare movimenti e posizioni del corpo che sono peculiari dell’Aikido.
La pratica dell’Aikido offre infatti un continuum tra pratica a mani nude (tai jutsu) e pratica con le armi (buki waza).
Propriamente i kumitachi sono cinque secondo la codifica data da Morihiro Saito.
Ki Musubi no Tachi è una modalità di pratica in coppia in cui i praticanti sono legati tra loro dalle reciproche intenzioni, pertanto possiamo dire che questo tipo di esercizio appartiene tanto agli awase quanto ai kumitachi.
Non si tratta dunque di un kata svolto in due persone ma di una pratica molto intensa, in cui confluiscono i kumi tachi (combattimenti simulati di spada) e i ken no awase (le armonizzazioni di spada).
Lo svolgimento del Ki Musubi no Tachi prevede una distanza tale nella coppia che è impossibile entrare in contatto se non nella fase finale.
Come in un gioco di specchi, la coppia inizia l'esercizio con i medesimi movimenti del terzo suburi di ken giungendo ad una posizione di guardia neutra (waki kamae).
Da questa posizione, l'attaccante (uchitachi) intende sferrare un fendente in avanzamento ma viene anticipato da un colpo di punta dal partner (uketachi).
Defilandosi, uketachi permette al fendente di sfogarsi. Tale fendente è controlato con uno gyaku-yokomen e da una posizione di guardia bassa di uketachi.
Uchitachi carica un secondo fendente e viene controllato dal bokken di uketachi che ne insidia il polso.
Su questo controllo, talvolta, l'esercizio si conclude con una proiezione di uchitachi.
Il legame che si crea col "ki", con l'intenzione energica della coppia produce un combattimento molto intenso ma silenzioso, senza il contatto delle armi. Per tale motivo, questa pratica è nota anche come Otonashi no Ken (音無しの剣), ovvero il ken senza suono.
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01 Kumi jo ichi - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖 一 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nel video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel primo kumijo si inizia ad approfondire il ritmo nella coppia. In particolare, la conclusione dell’esercizio vede uchijo eseguire uno tsuki; solo successivamente a tale minaccia (e al conseguente scoprirsi del lato sinistro), ukejo può terminare con un fendente.
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02 Kumi jo ni - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖二 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel secondo kumijo si apprezza l'assorbimento circolare di un affondo (tsuki), seguito da una parata che mostra in un esempio pratico i principi applicativi degli esercizi di awase di jo.
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03 Kumi jo san - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖三 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
La particolarità del kumijo risiede nella sua conclusione. Il colpo con cui ukejo conclude l'azione segue una traiettoria a spirale, onde evitare di impattare sulla parata di uchijo. Parata che esalta l'apertura dell'anca del piede anteriore.
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04 Kumi jo yon - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖四 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel quarto kumijo si notano delle particolarità che non si riscontrano in altre forme codificate dell'Aikido, oltre ad un esempio pratico del dodicesimo suburi (katate too ma uchi). Uchijo effettua una parata difensiva in cui il tronco è completamente frontale rispetto al partner e non defilato come avviene solitamente per effetto dell'hanmi.
Infine, lo tsuki con cui ukejo termina il confronto è sferrato col corpo disallineato rispetto alla direzione del colpo.
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05 Kumi jo go - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖五 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel quinto kumijo si osserva un'applicazione pratica dell'undicesimo suburi, katate gedan gaeshi, da cui uchijo sferra uno gyaku te uchi in direzione della tempia di ukejo. Quest'ultimo conclude con successo lo scontro perché non si sottrae al conflitto ma occupa totalmente la propria e altrui linea centrale, accorciando le distanze e rubando il tempo con uno tsuki.
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06 Kumi jo roku - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖六 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Il sesto kumijo mostra un'interessante parata in avanzamento che si trasforma in un blocco ai gomiti di uchijo. Secondo il principio di kotegaeshi, il jo viene inserito in mezzo alle mani di uchijo, agevolando lo sbilanciamento in avanti generato dal fendente lasciato libero di scaricarsi. Su questo sbilanciamento si costruisce l'inversione di direzione che comporta la proiezione finale.
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07 Kumi jo shichi - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖七 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel settimo kumijo l'esercizio termina con una spazzata ai danni di uchijo. Ukejo, con un'attidudine simile al quinto kumijo, accorcia le distanze facendosi prossimo al ginocchio di appoggio anteriore del partner.
Tenendo il jo col polso destro praticamente a contatto col ginocchio del partner, è possibile aprire l'anca con un movimento della propria gamba destra, agganciando il ginocchio e portando la gamba di uchijo in una situazione di totale disequilibrio.
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08 Kumi jo hachi - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖八 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Apparentemente, l'ottavo kumijo ripropone le prospettive del sesto; in realtà offre un lavoro complementare. In questo esercizio si ottiene lo squilibrio e la proiezione con la parte anteriore del bastone, mentre nel sesto kumijo si beneficiava di una rotazione del corpo che permetteva l'inserimento della parte posteriore del bastone, moltiplicando l'effetto di leva.
Il ruolo di ukejo diventa molto più attivo, lavorando sui tempi della propria reazione. E' opportuno approcciare il lavoro su questo kumitachi con distanze tali per cui gli tsuki non possano ledere i propri compagni di pratica
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09 Kumi jo kyū - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖九 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nel video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel nono kumijo si ripropone l'ingresso di ukejo nell'attacco ricevuto, similmente a quanto accade nel quinto kumijo. L'ingress con la parte posteriore del jo al visto di uchijo deve essere svolto in condizioni di totale sicurezza. Per questo motivo è bene proteggere la punta del bastone con la mano, onde minimizzare eventuali colpi.
Una volta "dentro" il centro del partner, ukejo lascia scorrere il jo nelle anse generate dai gomiti del partner, ottenendo così una doppia chiave articolare che genera lo sbilanciamento contemporaneo di ikkyo e shihonage.
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Andrea Merli
Sara Caruana
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10 Kumi jo jiū - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖十 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
L'ultimo kumijo getta un ponte verso la pratica degli hasso gaeshi, imponendo l'utilizzo del bastone come se fosse una spada. Ukejo termina l'esercizio accorciando le distanze.
In questa parte si nota un residuo delle tecniche di strangolamento, effettuate generando una pressione col pugno sinistro sulla giugulare/carotide e col bastone che, a mo' di chela, completa la compressione. Per evidenti motivi di sicurezza e di etica, la tecnica non viene applicata, nemmeno da praticanti esperti e si dissolve in una specie di kokyu-ho.
Per le geometrie applicate, talvolta ci si riferisce alla definizione di tecnica del granchio, nominalmente simile ai kani-waza di altre discipline, in cui la sforbiciata delle gambe è usata per portare a terra l'avversario.
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11 - Sanjuichi no Kumi Jo - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣杖 - 三十一の組み杖 - 31の組み杖
Una particolare forma di kumijo è quella dello studio dei kata con l'inserimento di una controparte che ne giustifichi il senso marziale.
Il kata dei 31 movimenti (sanjuichi no jo kata) si trasforma così in sanjuichi no Kumi Jo, che rappresenta la forma più estesa di pratica di coppia nel programma tecnico dell'Aikijo.
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01 Ken tai jo ichi - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖一
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il primo ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata diretta indietreggiando (choku barai).
Segue uno gyaku yokomen uchi che genera un’ulteriore parata. In entrambi i casi, la parata è data da un movimento spiraliforme che dal centro addominale si propaga verso le anche e da qui al corpo. Il jo accarezza il fianco del bokken (l’equivalente dell’hiraji della katana), a lati alternati.
Nella didattica di base la concatenazione di movimenti è virtualmente infinita. In una prospettiva applicativa, l’armonizzazione (awase) si interrompe dopo quattro attacchi di uchitachi, oppure dopo il secondo attacco con ukejo che anticipa il tempo con uno tsuki sferrato nel momento in cui il partner solleva l’arma per caricare un nuovo fendente.
Esistono molte varianti (henka) alla finalizzazione dell’esercizio in cui ukejo, col medesimo timing, colpisce o disarma l’attaccante.
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02 Ken tai jo ni - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖二
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il secondo ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (kaeshi barai)
Segue uno gyaku yokomen uchi che genera un’ulteriore parata. In entrambi i casi, la parata è data da un movimento di assorbimento che rinfodera il jo e che, caricandolo dall’alto, lo scaglia a protezione della propria sagoma contro il lato del bokken (l’equivalente dell’hiraji della katana), a lati alternati. Il movimento è cinematicamente simile a gyaku te uchi ma radicalmente diverso per preparazione, angolo e finalità
Nella didattica di base la concatenazione di movimenti è virtualmente infinita. In una prospettiva applicativa, l’armonizzazione (amase) si interrompe dopo quattro attacchi di uchitachi, oppure dopo il secondo attacco con ukejo che anticipa il tempo con uno tsuki sferrato nel momento in cui il partner solleva l’arma per caricare un nuovo fendente.
Esistono molte varianti (henka) alla finalizzazione dell’esercizio in cui ukejo, col medesimo timing, colpisce o disarma l’attaccante.
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03 Ken tai jo san - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖三
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il terzo ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (kaiten barai)
Segue uno gyaku yokomen uchi che genera un’ulteriore parata. In entrambi i casi, la parata è data da un movimento di assorbimento che rinfodera il jo e che, caricandolo dall’alto, lo scaglia a protezione della propria sagoma contro il lato del bokken (l’equivalente dell’hiraji della katana), a lati alternati. Il movimento è simile a hasso gaeshi; qui si enfatizza, come nel secondo ken tai jo un caricamento dall’alto per preservare il jo, cui segue un movimento di innalzamento del centro addominale in posizione basso, al fine di essere nelle migliori condizioni per gestire l’attacco e la direzione successive.
Nella didattica di base la concatenazione di movimenti è virtualmente infinita. In una prospettiva applicativa, l’armonizzazione (awase) si interrompe dopo quattro attacchi di uchitachi, oppure dopo il secondo attacco con ukejo che anticipa il tempo con uno tsuki sferrato nel momento in cui il partner solleva l’arma per caricare un nuovo fendente. In questa modalità ukejo trasla con un profondo tsugi ashi sul lato sinistro dell’attaccante e lo colpisce al fianco con una percussione.
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04 Ken tai jo yon - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖四
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il quarto ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, a cui ukejo replica con un’immediata minaccia ai polsi in fase di caricamento (prima della fase discendente del fendente).
Dopodiché ukejo si toglie dalla linea di attacco spostandosi sulla propria sinistra e colpisce il ginocchio anteriore dell’attaccante, che nel frattempo ha concluso il colpo. Tale percussione al ginocchio non ha eguale nei suburi di jo. In alcuni tratti ricorda il kiza guruma del quinto kumi tachi e la posizione di spazzata dell’ushiro barai del decimo suburi di jo.
Questo ken tai jo non si prefigge lo scopo di preservare l’integrità del bokken perché non avviene il contatto tra le armi. Inoltre già nella sua forma didattica emerge la sua natura applicativa nel primo movimento.
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05 Ken tai jo go - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖五
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il quinto ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato destro di ukejo mediante un fendente gyaku yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (da posizione neutra di ken no kamae a un hasso gaeshi). Nel video si è volutamente invertito il lato di ricezione per esigenze di ripresa.
Segue uno gyaku yokomen uchi a cui ukejo replica avanzando e sferrando uno gyaku te uchi alla tempia del partner
Questo ken tai jo si prefigge lo scopo di preservare l’integrità del bokken nel primo movimento ma già nella sua forma didattica emerge la sua natura applicativa nel secondo movimento che rende impossibile il proseguimento dell’attacco.
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06 Ken tai jo roku - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖六
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il sesto ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (da posizione neutra di jo no kamae a un kaeshi barai da posizione alta)
Da questa posizione, ukejo sferra una percussione (tsuki), che viene intercettata dal partner che, afferrando il jo con la mano col palmo verso il basso, si mette nelle condizioni di essere investito dalla proiezione offensiva di ukejo (kokyu-ho)
Questo ken tai jo si prefigge lo scopo di preservare l’integrità del bokken nel primo movimento ma già nella sua forma didattica emerge la sua natura applicativa nel secondo movimento che rende impossibile il proseguimento dell’attacco.
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07 Ken tai jo shichi - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖七
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il settimo ken tai jo prevede una complementarietà rispetto al sesto. L’attaccante, infatti, assorbe la proiezione offensiva di ukejo afferrando il bastone col palmo rivolto verso l’alto con l’intenzione di tirare a sé l’avversario e colpirlo con un fendente.
Tale presa genera il secondo principio di controllo dell’avambraccio, nikkyo, mediante il quale l’attaccante è portato a terra e controllato dall’inserimento del jo nell’ansa del braccio (udegarami) con la punta che comprime le dorsali.
Tale forma si è modificata nel tempo. In una prima fase, l’attaccante, che sferrava un fendente diretto veniva anticipato da uno tsuki che ne penetrava la guardia, percuotendo gli avambracci destro e sinistro in rapida sequenza, così da forzare l’attaccante a reagire afferrando la punta.
Tale pratica, efficace ma pericolosa, si è stemperata con una forma di maggiore assorbimento. Ukejo lascia sfogare il fendente, indietreggiando e parando con uno gyaku yokomen col jo. Trovandosi in hanmi destro si trova quindi nella possibilità di sferrare uno tsuki, che viene afferrato con la mano sinistra del partner, con le medesime dinamiche di controllo.
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