In the huge technical study of weapons in Aikido, the practice of ken tai jo (剣 体 杖) is usually seen as a set of techniques required for high dan ranks (generally for the test of the fourth dan and for demonstrations of fifth).
Important pages have been written about the purpose of this practice and about how much ken tai jo are intended as a tool to work more and more accurately on the integration between body (体 tai), sword (剣 ken) and staff (杖 jo) and in teaching and quotes both of Morirei Ueshiba and Morihiro Saito was underlined as they were “the same thing” (onagi 同じ).
In the following words we’d like to try to see the ken tai jo through our eyes, which are eyes of people who are basically students and, at the same time, responsible from 2018 of a group that slowly grows up nurturing the desire to practice of Aikido, without being too discouraged by the inevitable frustrations or the organizational hurdles that the pandemic brings with itself.
As students, we have the great chance of growing up in a Dojo where we learn through the responsibility of freedom. Our path was didactically set up according to principles of absolute technical seriousness without allowing that this kind of freedom lead into a hierarchical dogmatism.
The choice of a global exploration of Aikido is, frankly speaking, incredibly gratifying, as regards the thirst for knowledge of a student and his curiosity. It is also an element that keeps the fire of a teacher’s passion alive. However, the search for a balanced growth path between the three technical souls of Aikido (body, sword, stick, not to mention the other subtle aspects of the practice) requires the student the patience not to understand everything immediately, to accept his own incompleteness.
The first time we met ken tai jo we were fifth kyu. In a condition in which we were already struggling to patch up a sequence of suburi without inserting the stick into our own or others’ orifices, that night the feeling was of absolute inadequateness, as if the body were entangled in a gelatinous substance that prevented its movement.
The ken tai jo went back to its drawer, just to reappear many months later. Sometimes a seminar, sometimes a special keiko, sometimes simply a quick glimpse during a class. A “global” teaching allows you to peek beyond your own level, to see what is there.
Now, we are not fifth dan: we are confident of becoming n-th dan over many years, because it will mean that life will allow us to practice for a long time what we love.
It is arrogant, at our level, to practice – and show – technical proposals usually left for “the elite”.
Maybe. It is obvious that, looking at our performances, we notice smudges, inaccuracies and errors.
Is it arrogance to want to grow up?
Maybe. Clearly, the quiet comfort of one’s own nest is not questioned and leaving the est, even for a short range flight, is always a risk.
But on a closer inspection, probably the real arrogance is to think that you got there. To convince yourself that, yes, there is a moment in which you can say that the perfect integration between ken, tai and jo is done, completely. That there is nothing left to work on.
And to believe that to ratify this martial Nirvana, in which our aura alone has the power to bring peace to the world, is the performance of a series of techniques.
This is the gift of ken tai jo. A sort of embodied koan, a paradox of practice, in which you can realize each time what is known moment and what is not; what reflects security and what doesn’t.
The arrogance of questioning oneself day after day, students and teachers, together, for a more aware practice.
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Following you can find a short footage of the seven ken tai jo basic forms:
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01 Ken tai jo ichi - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖一
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il primo ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata diretta indietreggiando (choku barai).
Segue uno gyaku yokomen uchi che genera un’ulteriore parata. In entrambi i casi, la parata è data da un movimento spiraliforme che dal centro addominale si propaga verso le anche e da qui al corpo. Il jo accarezza il fianco del bokken (l’equivalente dell’hiraji della katana), a lati alternati.
Nella didattica di base la concatenazione di movimenti è virtualmente infinita. In una prospettiva applicativa, l’armonizzazione (awase) si interrompe dopo quattro attacchi di uchitachi, oppure dopo il secondo attacco con ukejo che anticipa il tempo con uno tsuki sferrato nel momento in cui il partner solleva l’arma per caricare un nuovo fendente.
Esistono molte varianti (henka) alla finalizzazione dell’esercizio in cui ukejo, col medesimo timing, colpisce o disarma l’attaccante.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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02 Ken tai jo ni - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖二
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il secondo ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (kaeshi barai)
Segue uno gyaku yokomen uchi che genera un’ulteriore parata. In entrambi i casi, la parata è data da un movimento di assorbimento che rinfodera il jo e che, caricandolo dall’alto, lo scaglia a protezione della propria sagoma contro il lato del bokken (l’equivalente dell’hiraji della katana), a lati alternati. Il movimento è cinematicamente simile a gyaku te uchi ma radicalmente diverso per preparazione, angolo e finalità
Nella didattica di base la concatenazione di movimenti è virtualmente infinita. In una prospettiva applicativa, l’armonizzazione (amase) si interrompe dopo quattro attacchi di uchitachi, oppure dopo il secondo attacco con ukejo che anticipa il tempo con uno tsuki sferrato nel momento in cui il partner solleva l’arma per caricare un nuovo fendente.
Esistono molte varianti (henka) alla finalizzazione dell’esercizio in cui ukejo, col medesimo timing, colpisce o disarma l’attaccante.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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03 Ken tai jo san - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖三
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il terzo ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (kaiten barai)
Segue uno gyaku yokomen uchi che genera un’ulteriore parata. In entrambi i casi, la parata è data da un movimento di assorbimento che rinfodera il jo e che, caricandolo dall’alto, lo scaglia a protezione della propria sagoma contro il lato del bokken (l’equivalente dell’hiraji della katana), a lati alternati. Il movimento è simile a hasso gaeshi; qui si enfatizza, come nel secondo ken tai jo un caricamento dall’alto per preservare il jo, cui segue un movimento di innalzamento del centro addominale in posizione basso, al fine di essere nelle migliori condizioni per gestire l’attacco e la direzione successive.
Nella didattica di base la concatenazione di movimenti è virtualmente infinita. In una prospettiva applicativa, l’armonizzazione (awase) si interrompe dopo quattro attacchi di uchitachi, oppure dopo il secondo attacco con ukejo che anticipa il tempo con uno tsuki sferrato nel momento in cui il partner solleva l’arma per caricare un nuovo fendente. In questa modalità ukejo trasla con un profondo tsugi ashi sul lato sinistro dell’attaccante e lo colpisce al fianco con una percussione.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
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04 Ken tai jo yon - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖四
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il quarto ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, a cui ukejo replica con un’immediata minaccia ai polsi in fase di caricamento (prima della fase discendente del fendente).
Dopodiché ukejo si toglie dalla linea di attacco spostandosi sulla propria sinistra e colpisce il ginocchio anteriore dell’attaccante, che nel frattempo ha concluso il colpo. Tale percussione al ginocchio non ha eguale nei suburi di jo. In alcuni tratti ricorda il kiza guruma del quinto kumi tachi e la posizione di spazzata dell’ushiro barai del decimo suburi di jo.
Questo ken tai jo non si prefigge lo scopo di preservare l’integrità del bokken perché non avviene il contatto tra le armi. Inoltre già nella sua forma didattica emerge la sua natura applicativa nel primo movimento.
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05 Ken tai jo go - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖五
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il quinto ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato destro di ukejo mediante un fendente gyaku yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (da posizione neutra di ken no kamae a un hasso gaeshi). Nel video si è volutamente invertito il lato di ricezione per esigenze di ripresa.
Segue uno gyaku yokomen uchi a cui ukejo replica avanzando e sferrando uno gyaku te uchi alla tempia del partner
Questo ken tai jo si prefigge lo scopo di preservare l’integrità del bokken nel primo movimento ma già nella sua forma didattica emerge la sua natura applicativa nel secondo movimento che rende impossibile il proseguimento dell’attacco.
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06 Ken tai jo roku - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖六
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il sesto ken tai jo prevede un attacco diretto sul lato sinistro di ukejo mediante un fendente yokomen uchi, che viene assorbito da una parata indietreggiando (da posizione neutra di jo no kamae a un kaeshi barai da posizione alta)
Da questa posizione, ukejo sferra una percussione (tsuki), che viene intercettata dal partner che, afferrando il jo con la mano col palmo verso il basso, si mette nelle condizioni di essere investito dalla proiezione offensiva di ukejo (kokyu-ho)
Questo ken tai jo si prefigge lo scopo di preservare l’integrità del bokken nel primo movimento ma già nella sua forma didattica emerge la sua natura applicativa nel secondo movimento che rende impossibile il proseguimento dell’attacco.
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07 Ken tai jo shichi - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 武器技 - 剣体杖七
I sette esercizi di integrazione tra spada (ken), bastone (jo) e corpo (tai) sono noti come ken tai jo (剣体杖).
Tali forme codificate rappresentano l’espressione più completa della pratica dell’Aikido, in cui le tecniche a mani nude si compenetrano con le percussioni, i fendenti e la neutralizzazione dell’attacco con le armi.
Tutti i ken tai jo prevedono un’attacco condotto col bokken e una serie di risposte tali per cui il jo viene usato per respingere l’attacco con geometrie tali per cui l’angolo di incidenza della (presunta) lama del bokken non danneggi il legno del bastone.
Il settimo ken tai jo prevede una complementarietà rispetto al sesto. L’attaccante, infatti, assorbe la proiezione offensiva di ukejo afferrando il bastone col palmo rivolto verso l’alto con l’intenzione di tirare a sé l’avversario e colpirlo con un fendente.
Tale presa genera il secondo principio di controllo dell’avambraccio, nikkyo, mediante il quale l’attaccante è portato a terra e controllato dall’inserimento del jo nell’ansa del braccio (udegarami) con la punta che comprime le dorsali.
Tale forma si è modificata nel tempo. In una prima fase, l’attaccante, che sferrava un fendente diretto veniva anticipato da uno tsuki che ne penetrava la guardia, percuotendo gli avambracci destro e sinistro in rapida sequenza, così da forzare l’attaccante a reagire afferrando la punta.
Tale pratica, efficace ma pericolosa, si è stemperata con una forma di maggiore assorbimento. Ukejo lascia sfogare il fendente, indietreggiando e parando con uno gyaku yokomen col jo. Trovandosi in hanmi destro si trova quindi nella possibilità di sferrare uno tsuki, che viene afferrato con la mano sinistra del partner, con le medesime dinamiche di controllo.
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