L’utilizzo del bastone come arma ha una storia vecchia come il mondo. Il bastone è di fatto lo strumento più economico e facilmente reperibile -molto più di una lama- e non stupisce quindi che sia parte della formazione di diverse discipline marziali.
Nel vasto programma dell’Aikijo, i combattimenti simulati -i kumi jo (組み杖)- forniscono una rappresentazione visiva di quello che poteva essere uno scontro tra due persone decise a prendersi a bastonate. Un grumo di fotogrammi dal sapore antico, cristallizzati da Morihiro Saito e offerti come strumenti di studio e di crescita per i praticanti di Aikido.
Come già scrivevamo a riguardo dei kumi tachi, anche in questo caso potremmo guardare ai kumi jo con una prospettiva squisitamente filologica e gradualmente perdersi. Ci si può interrogare sull’influenza dello Shinto Muso Ryu; di quanto appreso presso Sokaku Takeda; sul perché l’uso della baionetta inserita in fucili di vecchia fattura abbia potuto o non potuto ispirare Morihei Ueshiba nella strutturazione dei movimenti col bastone.
Ma il risultato sarebbe una narcolessia collettiva; la comunità dei praticanti di Aikido è già minoritaria e non è il caso di sfrondarla ulteriormente. Peraltro, su questi temi è già stato scritto e detto molto, con dubbia utilità per una pratica migliore.
Guardando ad una certa qual unicità dei kumi jo rispetto alle varie pratiche dell’uso del bastone nei vari stili di Aikido, il discorso potrebbe scivolare in un’altra trappola, quella della comparazione. E’ un dato di fatto che nel buki waza diversi stili di Aikido seguano impostazioni didattiche che non si rifanno all’Aikiken o all’Aikijo. Ne avevamo parlato rispetto al Kashima Shinto Ryu per quanto riguarda il bokken ed è vero anche per il jo. Se si segue Tada Sensei ci si imbatte nei kata 1a, 1b e così via. Nel Kobayashi Ryu, così come nelle proposte che furono di Chiba, Nishio, Satome, Tohei Sensei (per citarne alcuni) sono state trasmesse forme dello studio di armi tra loro diverse. Alcune orientate a kata finalizzati a mostrare la risposta col bastone ad un attacco col bokken. Altre a fornire quelli che verosimilmente sono fotogrammi dello stesso film che ha generato la codifica di Saito, presi in tempi, modi, sensibilità, influssi e capacità differenti.
Così, guardandosi in giro, si trovano proposte di kata degli 8 movimenti, dei 18, dei 22, dei 28 e via a salire, fino a 41, passando probabilmente attraverso quello dei ventordici movimenti, che secondo le leggende si trasmette solo telepaticamente ai decimi dan.
Guardando alla varietà (alla ricchezza?) di questi fenomeni, si può fare emergere un aspetto sottile che accomuna tutti gli esseri umani, e quindi anche i praticanti di Aikido. Gli errori cognitivi.
Le trappole mentali con cui la nostra mente cerca di giustificare le nostre scelte quando si confronta con altre realtà emergono chiaramente attraverso il giudizio.
Generalmente un praticante cresciuto nel buki waza dell’Iwama Ryu, guarda gli esercizi di Jodo proposti da altri stili e lo disprezza apertamente. Avviene del resto anche il viceversa.
Emerge insomma la tendenza della nostra mente a darsi ragione sulla base di quanti la pensano come noi (o quanti ci contrastano); sulla base di quanto investimento abbiamo fatto per cercare di ripetere come marionette qualche kata, non accettando supposte evidenze di aver perso del tempo e così via…
I kumi jo possono essere un’efficace medicina contro questi errori cognitivi; quantomeno uno strumento per renderli un po’ più evidenti. Per arrivare a quello, tuttavia, bisogna essere capaci di andare oltre l’ultimo e più profondo errore, che è quello dell’ancoraggio.
Perché sì, è vero che nelle intenzioni didattiche di chi ha codificato l’Aikijo, questo debba servire a offrire un continuo rimando alla pratica a mani nude e con il bokken. Però affidarsi a quelle prime informazioni date da una pratica contemporaneamente distratta e ossessiva del kumi jo, tipica del praticante medio, può far perdere di vista tutto il resto.
Ci esaltiamo a vedere alcune tecniche di tai jutsu emergere, riconosciamo le tracce di kotegaeshi, , intravvediamo nikkyo, shihonage, kiri otoshi…
Ma a che serve questo se non c’è costantemente attenzione ai principi sottostanti? Perché quando eseguiamo kotegaeshi a mani nude usiamo una routine, quando facciamo shichi no awase col bokken o il secondo e quarto kumi tachi ne usiamo un’altra e quando effettuiamo il sesto o ottavo kumi jo un’altra ancora? Giusto un po’ di carote che ci diamo mentre si usa il bastone.
In un’epoca (abbastanza lunga) in cui le regole di distanziamento consentono in maniera preponderante la sola pratica con le armi, i kumi jo restituiscono al praticante l’adrenalina del combattimento, quell’ingrediente che sgretola tutti i falsi costrutti.
Gestione del respiro, decisione dell’attacco, chiarezza delle intenzioni, utilizzo ottimizzato dei pesi e quindi degli spostamenti, chiara protezione del proprio centro, radicamento, assorbimento dell’energia, armonizzazione dinamica alla situazione, squilibrio, azione sulla catena cinematica del proprio compagno…
Elementi che sono tipici, fondanti, di ogni tecnica in ogni scuola in ogni disciplina. E che ovviamente ritroviamo anche nella ripetizione dei kumi jo.
Concludendo, in un mondo che evolve dinamicamente, sperimentando nuove forme, c’è spazio per tutto. Per i kumi jo e per il kata dei ventordici, a condizione che ci sia una didattica chiara e l’ingaggio di utilizzarli come strumento e non come fine.
Preservare la tradizione serve come trampolino per osare l’esplorazione dell’ignoto; diversamente si è responsabili di un mondo informe, dove nuovo e antico non possono essere né definiti né goduti, perché non esiste un limite, un punto di riferimento che dia valore e senso.
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Di seguito un estratto delle registrazioni dei kumi jo e del kumi jo del kata dei 31 movimenti. Buona visione!
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01 Kumi jo ichi - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖 一 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nel video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel primo kumijo si inizia ad approfondire il ritmo nella coppia. In particolare, la conclusione dell’esercizio vede uchijo eseguire uno tsuki; solo successivamente a tale minaccia (e al conseguente scoprirsi del lato sinistro), ukejo può terminare con un fendente.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
Yudansha Aikikai, FIJLKAM
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02 Kumi jo ni - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖二 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel secondo kumijo si apprezza l'assorbimento circolare di un affondo (tsuki), seguito da una parata che mostra in un esempio pratico i principi applicativi degli esercizi di awase di jo.
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Nel video:
Andrea Merli
Sara Caruana
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03 Kumi jo san - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖三 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
La particolarità del kumijo risiede nella sua conclusione. Il colpo con cui ukejo conclude l'azione segue una traiettoria a spirale, onde evitare di impattare sulla parata di uchijo. Parata che esalta l'apertura dell'anca del piede anteriore.
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Nel video:
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Sara Caruana
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04 Kumi jo yon - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖四 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel quarto kumijo si notano delle particolarità che non si riscontrano in altre forme codificate dell'Aikido, oltre ad un esempio pratico del dodicesimo suburi (katate too ma uchi). Uchijo effettua una parata difensiva in cui il tronco è completamente frontale rispetto al partner e non defilato come avviene solitamente per effetto dell'hanmi.
Infine, lo tsuki con cui ukejo termina il confronto è sferrato col corpo disallineato rispetto alla direzione del colpo.
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Nel video:
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05 Kumi jo go - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖五 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel quinto kumijo si osserva un'applicazione pratica dell'undicesimo suburi, katate gedan gaeshi, da cui uchijo sferra uno gyaku te uchi in direzione della tempia di ukejo. Quest'ultimo conclude con successo lo scontro perché non si sottrae al conflitto ma occupa totalmente la propria e altrui linea centrale, accorciando le distanze e rubando il tempo con uno tsuki.
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06 Kumi jo roku - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖六 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Il sesto kumijo mostra un'interessante parata in avanzamento che si trasforma in un blocco ai gomiti di uchijo. Secondo il principio di kotegaeshi, il jo viene inserito in mezzo alle mani di uchijo, agevolando lo sbilanciamento in avanti generato dal fendente lasciato libero di scaricarsi. Su questo sbilanciamento si costruisce l'inversione di direzione che comporta la proiezione finale.
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07 Kumi jo shichi - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖七 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel settimo kumijo l'esercizio termina con una spazzata ai danni di uchijo. Ukejo, con un'attidudine simile al quinto kumijo, accorcia le distanze facendosi prossimo al ginocchio di appoggio anteriore del partner.
Tenendo il jo col polso destro praticamente a contatto col ginocchio del partner, è possibile aprire l'anca con un movimento della propria gamba destra, agganciando il ginocchio e portando la gamba di uchijo in una situazione di totale disequilibrio.
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08 Kumi jo hachi - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖八 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Apparentemente, l'ottavo kumijo ripropone le prospettive del sesto; in realtà offre un lavoro complementare. In questo esercizio si ottiene lo squilibrio e la proiezione con la parte anteriore del bastone, mentre nel sesto kumijo si beneficiava di una rotazione del corpo che permetteva l'inserimento della parte posteriore del bastone, moltiplicando l'effetto di leva.
Il ruolo di ukejo diventa molto più attivo, lavorando sui tempi della propria reazione. E' opportuno approcciare il lavoro su questo kumitachi con distanze tali per cui gli tsuki non possano ledere i propri compagni di pratica
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09 Kumi jo kyū - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖九 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nel video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
Nel nono kumijo si ripropone l'ingresso di ukejo nell'attacco ricevuto, similmente a quanto accade nel quinto kumijo. L'ingress con la parte posteriore del jo al visto di uchijo deve essere svolto in condizioni di totale sicurezza. Per questo motivo è bene proteggere la punta del bastone con la mano, onde minimizzare eventuali colpi.
Una volta "dentro" il centro del partner, ukejo lascia scorrere il jo nelle anse generate dai gomiti del partner, ottenendo così una doppia chiave articolare che genera lo sbilanciamento contemporaneo di ikkyo e shihonage.
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10 Kumi jo jiū - Aikido Novum Experience - Kumi jo Juppon - 組み杖十 - 組み杖十本 - 合氣道 - 合氣杖
Nella pratica dell’Aikijo i kumijo (o kumi jo) hanno la stessa importanza dei kumitachi nell’Aikiken.
L’esercizio in coppia con il jo dà un senso compiuto alla pratica solitaria dei suburi, contestualizzati in un combattimento simulato in cui fare esperienza della gestione del tempo, dello spazio e dell’energia.
Nei dieci kumijo, chi prende l’iniziativa è sempre uchijo, colui che attacca; ukejo, che riceve l’attacco, è anche il soggetto che conclude l’esercizio, prendendo definitivamente il centro del partner, impedendogli ulteriori attacchi.
Il primo gruppo di kumijo (dal primo al quinto) prevede un finale gestito da percussioni (fendenti o colpi di punta); il secondo (dal sesto al decimo) contempla tecniche di proiezione come conclusione del confronto.
La proiezione con le armi presuppone la capacità di effettuare una caduta alta (tobi ukemi) tenendo salda la propria arma e di fatto rendendola il centro della rotazione del corpo: si tratta di un livello di pratica avanzato che richiede condizioni fisiche e ambientali idonee onde evitare traumi.
Nei video si mostra l’impostazione delle proiezioni, senza togliere nulla alla dinamica marziale dell’esercizio.
L'ultimo kumijo getta un ponte verso la pratica degli hasso gaeshi, imponendo l'utilizzo del bastone come se fosse una spada. Ukejo termina l'esercizio accorciando le distanze.
In questa parte si nota un residuo delle tecniche di strangolamento, effettuate generando una pressione col pugno sinistro sulla giugulare/carotide e col bastone che, a mo' di chela, completa la compressione. Per evidenti motivi di sicurezza e di etica, la tecnica non viene applicata, nemmeno da praticanti esperti e si dissolve in una specie di kokyu-ho.
Per le geometrie applicate, talvolta ci si riferisce alla definizione di tecnica del granchio, nominalmente simile ai kani-waza di altre discipline, in cui la sforbiciata delle gambe è usata per portare a terra l'avversario.
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11 - Sanjuichi no Kumi Jo - Aikido Novum Experience - 合氣道 - 合氣杖 - 三十一の組み杖 - 31の組み杖
Una particolare forma di kumijo è quella dello studio dei kata con l'inserimento di una controparte che ne giustifichi il senso marziale.
Il kata dei 31 movimenti (sanjuichi no jo kata) si trasforma così in sanjuichi no Kumi Jo, che rappresenta la forma più estesa di pratica di coppia nel programma tecnico dell'Aikijo.
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